La notizia data da Al Jazeera, poi confermata in Italia dal Manifesto. La felicità di tutti gli italiani a partire dal presidente Ciampi.  Roma: Il Colosseo illuminato per festeggiare, poi la notizia del conflitto a fuoco con una pattuglia americana con la morte di Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che aveva portato a felice conclusione il rapimento.
la liberazione I primi minuti di felicità Nicola Calipari
E' il 4 marzo, sono le 18.45 quando Al Jazeera informa sulla liberazione di Giuliana Sgrena, pochi minuti dopo si ha la conferma dal direttore del Manifesto che parte alla volta di Palazzo Chigi con Pier Scolari, compagno della giornalista.
Sono passate da poco le 20 quando si viene a sapere di un "incidente" avvenuto al passaggio di check point: l'auto che portava in areoporto Giuliana, due funzionari del Sismi viene mitragliata da una pattuglia americana. Calipari, del Sismi, si fa scudo per proteggere Giuliana, e muore. La giornalista e l'altro agente restano feriti.
Sempre dopo poco le 20 arrivano in Italia le immagini di questo secondo messaggio dai rapitori della Sgrena. L'ostaggio viene presentato in maniera più rassicurante.
Felicità pura nella redazione del Manifesto, così come a casa di Giuliana. A Venezia si sta tenendo  il congresso di Rifondazione comunista
Stessa festa anche in sala stampa Sanremo.
Felicitazioni arrivano da tutto il mondo politico italiano, partendo dal presidente della Repubblica Ciampi, il premier Berlusconi, le opposizioni unica voce stonata (a dir poco) quella del ministro Calderoli che commenta .."l padre che aveva sognato la figlia libera e il giorno dopo ciò accade. Finito il periodo del dramma chiederò consigli al papà per 
fare la schedina...".
 
Nicola Calipari é il commissario italiano del Sismi rimasto vittima mentre faceva da scudo a Giuliana durate l'attacco della pattuglia americana
E' lui l'uomo chiave della liberazione anche delle due Simone.
Uomo dello stato, 51 anni, lascia moglie e due figli.
Prima di entrare nel Sismi aveva lavorato all'Ufficio stranieri di Roma.
Per approfondire:
Quel servitore dello Stato "Le ha fatto scudo col corpo" Repubblica 05.03
Ciampi: «Medaglia d'oro per l'agente ucciso» Corriere.it 05.03
Un eroe gentile di GIUSEPPE D'AVANZO
La famiglia  E' tornata  La rabbia di Pier  Scolari
Dopo la tensione di un mese la famiglia 
può tirare un sospiro di sollievo. Il fratello di Giuliana vive queste 24 ore davanti alle telecamere. Viene a sapere della liberazione dall'inviato di SKY TG24 (divenuto suo amico).Sabato alle 5 la telefonata di Giuliana per rassicurare genitori e parenti.
Per approfondire
Il fratello: «Un marocchino mi aveva detto: tornerà di venerdì» Corriere.it
Il padre l'aveva sognata: «L'ho vista, era già tornata qui a casa» Corriere.it
 
 

 

Scende con le sue gambe (sostenuta da due persone) dall'aereo messo a disposizione dalla presidenza del consiglio che l'ha riportata a casa in compagnia di Pier Scolari, volato nella notte a Bagdad.
Giuliana é stata operata ad un polmone per togliere una scheggia, presto dovrà subire un secondo intervento. Racconta dei minuti sucessivi la liberazione, del fuoco dei mezzi americani e della morte tra le sue braccia del suo salvatore: Nicola Calipari.
Ad accoglierla a Roma il sindaco Veltroni, il premier Berlusconi, parte della redazione del Manifesto, il fratello e la cognata.
Appena scesa dall'aereo é stata portata all'Ospedale del Celio dove ha incontrato la vedova Calipari.
 
 
24 ore difficili da dimenticare per Pier Scolari il compagno di un vita di Giuliana.
Dopo la prima felicità, l'incontro a Palazzo Chigi con rappresentati del governo.
Durante una telefonata con Giuliana che si sta apprestando ad arrivare all'areoporto, vivono in diretta gli spari, l'arrivo dei militari americani all'auto, e la chiusura della telefonata da parte della pattuglia.
Al rientro in Italia, Scolari non nasconde il dubbio che non si sia trattato di un semplice "incidente" ma più verosimilmente di un tentativo di omicidio visto che la  "Giuliana aveva avuto informazioni, alle quali per altro non aveva dato peso, secondo le quali gli americani non l'avrebbero lasciata tornare a casa viva".
Per approfondire
Scolari: "E' stato un vero agguato
Giuliana era stata avvertita" Repubblica
L'arrivo della salma di
Nicola Calipari a Ciampino
Nella notte, a mezzanotte il piazzale antistante alla pista di atterraggio dell'areoporto di Ciampino si é riempito di una folla: isituzioni, famigliari, amici e il picchetto interforze.
A benedire la salma ci sono tre sacerdoti, uno di questi è il fratello di Calipari, Don Maurizio.
Un C-130 ha riportato a casa le spoglie di Nicola Calipari. 
Ha commosso gli italiani l'immagine di Ciampi con le mani sulla bara di Calipari, un gesto già visto proprio in questi mesi per altri caduti in terra di Iraq.
 
 
 
 
 
 
A rappresentare il paese ci sono il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il ministro della difesa Pisanu, il ministro della Difesa Martino, Tremaglia ministro degli italiani all'estero, il capo della polizia Di Gennaro, il presidente della camera Casini.
Il sottosegretario Gianni Letta si è occupato personalmente di accompagnare la moglie e i due figli a Ciampino.



L'Italia è stata con il fiato sospeso per il rapimento in Iraq della giornalista Giuliana Sgrena.
Inviata speciale nelle zone di guerra é uno delle firme del Manifesto dove collabora fin dal 1988.
Questa pagina vuole essere un aiuto per tenervi informati e rendervi partecipi della solidarietà della società civile su questo nuovo sequestro in terra Irachena.
 
Le pagine dedicate dal Manifesto alla loro inviata
Il Manifesto di oggi 
Lo speciale di Rainews 24
Lo speciale di Carta.org
Lo speciale dell' Unità
Reporter senza frontiere
Lo speciale di Quotidiano.net

Alcuni siti utili
L'appello della Sgrena dall'Iraq
La puntata del 6 febbraio di Terra
Barbiere della Sera

Tutte le iniziative in favore della liberazione della giornalista

http://www.fermiamolaguerra.it/

Vignetta di Vauro dal Manifesto del 5 febbraio 2005
Foto di Giuliana Sgrena tratta dal sito del quotidiano il Manifesto.


A cura della redazione di Porto.it Tutti i diritti riservati 2005