.
Dopo Bin Laden é la volta di Saddam Hussein. 
Bush non ha dubbi. Riportare la democrazia in Iraq è secondo il 43° presidente degli Stati Uniti un obbligo inderogabile.
Una decisione presa quattro giorni dopo l'attentato 
alle torri gemelle (secondo i ben informati).
Due le ragioni per fermare il Rais di Bagdad: fomenta 
e finanzia i terroristi (gruppi che lavorano sia contro gli Usa che contro Israele) e la paura che in tempi brevi possa avere non solo armi biologche e chimiche ma anche l'atomica e diventare ancora più pericoloso.
Il lavoro iniziato da Bush padre, Bush Junior vuole concluderlo, eliminando dallo scacchiere mediorientale
la minaccia irachena.
Le posizioni europee sono frammentate:
- La Spagna si è schierata immediatamente con gli Stati Uniti, forse dettata anche dalle "emozioni" suscitate dall'episodio dell'isolotto conteso dal Marocco.
- Gran Bretagna: è il migliore alleato di Bush nel vecchio continente.
- Germania: é stata la prima voce fuori dal coro ed anche con toni polemici.
- Italia: il presidente del consiglio Silvio Berlusconi da una posizione filoamericana anche se con qualche dubbio su un intervento militare rapido, esige prima una mediazione delle Nazioni Unite.
- Francia: sono per primi i sostenitori dell'azione diplomatica, anche per gli interessi nella regione, come del resto la Germania.
- Russia: Putin si muove con amibiguità. Da primo fornitore di armamenti agli iracheni vuole sicuramente fermare il fondamentalismo islamico che minaccia le sue regioni meridionali (Cecenia) e l'assenso all'operazione militare Usa viene usato come merce di scambio per i suoi interessi.
- Cina: sono gli unici davvero contrari al conflitto per ragioni economiche e strategiche. Non vogliono ulteriori conflitti in un'area a loro vicina e già incadescente.

Joint Resolution to Authorize the Use of United States Armed Forces Against Iraq
dal sito della Casa Bianca (originale)

Il Rapporto ufficiale della CIA sul progetto iracheno per la costruzione di armi di distruzione di massa dal sito della CIA (in inglese) Presentato in ottobre 2002.

Iraq's Weapons of Mass Destruction - The Assessment of the British Government
il documento ufficiale britannico presentato lo scorso 24 settembre 2002 (pdf in inglese)
link alla pagina dove potete scaricarlo.
 
 

 .