Il Giorno
della Verità:
Berlusconi vince, buon debutto del PD ma non sfonda, scompare la Sinistra
Arcobaleno, Lega vittoriosa, e Casini tiene.
Mentre prosegue
lo spoglio si delinea la vittoria della Destra. Berlusconi tornerà
a governare il paese.
La coalizione con
a capo Bertinotti evapora dalla scena politica |
pur non vincendo diventa il secondo partito d'Italia | ottima prova per l'Italia dei valori sia al senato e che alla camera | Riesce ad entrare al senato e si attesta con il 5% di preferenze | vince prendendo il voto degli indecisi e riunendo sotto la stessa ala la destra | La lega ottiene il voto di pancia
e di protesta del Nord
|
L'1% dei consensi e il sostengo forte in Sicilia | Debutto sulla scena con un percento di voti. |
i risultati definitivi di camera e senato (dati del Viminale) |
PD+IDV 13.686.673 37,546 % 239 seggi | PD+IDV 12.456.443 38,010 % 130 seggi | ||
PDL+Lega+MPA 17.063.874 46,811 % 340 seggi | PDL+Lega+MPA 15.507.549 47,320 % 168 seggi | ||
UDC 2.050.319 5,624 % 36 seggi | UDC 1.866.294 5,694 % 3 seggi |
i risultati |
Ministero degli Interni sito 1 | Ministero degli Interni sito 2 | Corriere della Sera | Repubblica |
Dopo le elezioni
Anche se come al solito si
erano presentate decine e decine le liste, ma lo scenario era chiaro: tutto
si sarebbe giocato tra Veltroni (centro sinistra) e Berlusconi (destra).
A sinistra: Il Paritito Democratico alleato con Italia dei Valori di Di
Pietro e con la presenza in lista dei principali esponenti radicali, mentre
correvano da soli la coalizione de La Sinistra l'Arcobaleno e Socialisti.
A destra UDC di Casini, il cartello di Berlusconi (con Lega ed Mpa), la
Destra e la lista contro l'aborto di Ferrara.
I risultati hanno sorpreso
tutti. La Sinistra l'arcobaleno sparisce sia da Montecitorio che da Palazzo
Madama, perdendo oltre due terzi dei suoi elettori. La migrazione principale
è avvenuta, ovviamente, verso il Pd, ma un importante fetta del
Nord ha votato Lega.
Operai e colletti bianchi
(le categorie al momento più esposte e provate) non si sono sentite
protette e seguite a dovere dalla sinistra (sindacati compresi probabilmente)
preferendo la lista di Bossi.
Uno scollamento che parte
da lontano tra elettori e sinistra radicale ed ha portato, all'indomani
del risultato, all'azzeramento dei dirigenti di buona parte delle liste
della coalizione compreso anche il ritiro di Bertinotti.
Un voto di protesta e di pancia, quello verso la Lega, ma anche massiccio
con alcuni paesi veneti ha ottenuto percentuali bulgare.
Sopravvive al trambusto l'Udc che riesce a mantenere (grazie alla Sicilia)
anche il senato (con tre rappresentanti). Non approda alle camere Santanché
& Storace. Così come non tornano in parlamento presenze storiche
(mai assenti neache sotto Tangentopoli) come i socialisti.
La vittoria di Berlusconi di quasi 10 punti sull'avversario é netta.
Ma aldià delle promesse di rito, ora il Cavaliere dovrà fare
i conti con una situazione tutto fuorché rosea: lo spettro della
recessione, il petrolio che sale, i salari bassi che stanno portando la
classe media italiana verso la povertà (crisi della terza settimana),
il problema spazzatura in Campania.
Dopo la parola agli elettori
ora ai politici.
.
I quattro principali candidati alla presidenza del consiglio |
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Walter
Veltroni
Partito Democratico Biografia |
Silvio Berlusconi
Popolo delle Libertà Biografia |
PierFerdinando
Casini
UDC Biografia |
Fausto
Bertinotti
Sinistra Arcobaleno Biografia |
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lunedì 14 aprile 2008